SOCIOLOGIA



VILFREDO PARETO e L'AZIONE LOGICA




Egli si occupa soprattutto dei comportamenti economicamente razionali dei soggetti sociali, cioè di quelle azioni che permettono di ottenere il massimo di benessere possibile col minimo dispendio nel contesto di certe condizioni prefissate.Egli si rende progressivamente conto però che in realtà la magior parte dei fenomeni sociali è costituita da comportamenti emotivi, irrazionali dal punto di vista economico.Pareto individua nella sociologia la scienza in grado di studiare e spiegare quei comportamenti.Per poterlo fare bisogna avere un'idea chiara di ciò che significa agire razionalmente e per fare ciò Pareto introduce il concetto di azione logica. Un'azione è logica quando un individuo scegli il mezzo giusto per ottenere il fine desiderato.Il mezzo giusto è il mezzo che , tra tutti quelli disponibili, permette di raggiungere il fine col dispendio minore.Spesso l'essere umano è convinto che certi mezzi servano per raggiungere il suo scopo, ma la realtà si comporta in maniera inaspettata. Quando ciò accade ci troviao in presenza di azioni non logiche, cioè azioni che non consentono di raggiungere lo scopo in maniera efficiente.Il comportamento umano in società è il più delle volte irrazionale e condizionato da forze che Pareto definisce residui, poichè si tratta di sedimenti irrazionali di una vita animale che continua a limitare l'esercizio della razionalità.Se è vero che il comportamento umano è irrazionale o almeno non logico, coloro che riescono ad agire in maniera logica ottengono un importante vantaggio nei confronti degli altri, sia perchè raggiungono più velocemente i propri scopi, sia perchè possono volgere a loro favore le azioni non logiche altrui. Chi riesce a far questo è destinato ad occupare posizioni di vertice nella gerarchia politica e sociale.La capacità di agire logicamente e di utilizzare logicamente anche le azioni non logiche è ciò che per Pareto contraddistingue l'elite, cioè la classe dirgente della società, differenziandola dalle altre classi sociali e rendendola adatta ad esercitare il potere.La teoria dell'elitè spiega le dinamiche sottese alla lotta di classe meglio del movente economico di Marx.Il conflitto tra borghesia e proletariato è solo un esempio del conflitto tra massa ed elite, comprensibile in base al fatto che la prima è a capo dello Stato e quindi dispone della forza per mantenere ordine ed equilibrio sociale.Non è vero che lo scontro tra i due contendenti metterà la parola fine alla lotta di classe come sostiene Marx, ma la lotta degli operai non porterà all'istituzione di una società senza classi, ma al dominio di una nuova elite.Le elite raggiunto il potere lo mantengono per un periodo variabile per poi decadere.

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